I liposomi sono dotati di una struttura che si caratterizza per la presenza di uno o più doppi strati di lipidi amfifilici (cioè contiene  sia un gruppo idrofilo sia uno idrofobo) .

Questi doppi strati sono formati perlopiù da molecole fosfolipidiche: quelle dello strato più esterno sono regolarmente affiancate tra loro ed espongono la propria testa polare (porzione idrofila della molecola) verso l’ambiente acquoso che le circonda; la coda apolare (porzione idrofobica della molecola) è invece rivolta verso l’interno, dove si intreccia con quella del secondo strato lipidico, che ha un’organizzazione speculare alla precedente. Nello strato fosfolipidico interno, infatti, le teste polari sono rivolte verso l’ambiente acquoso contenuto nella cavità del liposoma.

 

Grazie a questa loro particolare struttura, i liposomi possono rimanere immersi in una fase acquosa ospitando contemporaneamente al loro interno un contenuto acquoso nel quale possono essere dispersi principi attivi o altre molecole.

Nel contempo – proprio grazie al doppio strato fosfolipidico – viene impedita l’entrata e l’uscita di molecole d’acqua o comunque di molecole polari, isolando di fatto il contenuto del liposoma (che non può essere modificato dall’entrata o dall’uscita di acqua o soluti polari).

Gli strati esterni, infatti, possiedono una notevole affinità per le membrane plasmatiche, di cui ricalcano a grandi linee la composizione (fosfolipidi naturali come fosfatidilcolina, fosfatidiletanolamina ed esteri del colesterolo).

In questo modo, le sostanze idrosolubili contenute all’interno delle microsfere liposomiali possono essere facilmente veicolate all’interno delle cellule.

Allo stesso tempo, il liposoma può anche incorporare molecole lipofile farmacologicamente attive nel suo doppio strato fosfolipidico esterno.

L’impiego dei liposomi presenta una serie di vantaggi non indifferenti, quali:

  • I costituenti degli strati fosfolipidici esterni risultano biocompatibili, per cui non provocano indesiderati effetti tossici o allergici;
  • Sono in grado di incorporare e veicolare nei tessuti bersaglio sia molecole idrofile che lipofile;
  • Le sostanze veicolate risultano protette dall’azione di enzimi (proteasi, nucleasi) o da ambienti denaturanti (pH);
  • Sono in grado di ridurre la tossicità di agenti tossici o irritanti;
  • Possono essere somministrati attraverso differenti vie (orale, parenterale, topica, ecc.);
  • Possono essere sintetizzati in maniera tale da aumentarne l’affinità per particolari siti target (proteine, tessuti, cellule, ecc.);
  • Sono biodegradabili, privi di tossicità e attualmente preparabili su larga scala.

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